Un collettivo di artiste che si nasconde dietro maschere da gorilla e che da decenni mette il mondo dell’arte contemporanea di fronte ai suoi innegabili cortocircuiti: discriminazioni di genere, paygap, soffitti di cristallo sono solo alcuni dei bersagli che dal 1985 a oggi il collettivo Guerrilla Girls ha messo alla berlina con un’ironia e un’efficacia tali da diventare un modello di azione e attivismo.
Questo percorso rappresenta una ri-creazione di una ventina di loro opere/interventi/eventi pensata per il luogo e il momento in cui avviene.
Perché l’azione di sovversione femminista di ciò che si considera come arte si dà nel suo processo, nella sua possibilità di riattivazione continua, di rottura e di scarto, che nasce dalla provocazione, ma non si ferma a essa.
Stazione Rogers, Trieste
mostra a cura di Sergia Adamo, Centro G*